Disturbi dell'udito?

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audioprotesista

Conosci il tuo udito

Hai difficoltà ad ascoltare negli ambienti rumorosi? E nelle conversazioni?
Devi alzare il volume del televisore? Fai fatica soprattutto a comprendere le voci dei bambini?

Molto probabilmente si sta verificando una diminuzione della tua percezione uditiva, che più precisamente viene definita “ipoacusia”. E’ importante capire subito che l’ipoacusìa non è sordità, è invece un problema molto diffuso che può essere risolto facilmente se affrontato efficacemente. Per capire meglio, può essere interessante procedere ad una specie di viaggio immaginario all’interno del nostro orecchio. L’udito, infatti, è un sistema affascinante e complesso. E’ il primo dei cinque sensi a svilupparsi nel feto e a permettere il contatto con il mondo.

L’orecchio si compone di diverse parti:

Orecchio esterno
Comprende ilpadiglione auricolare, quello comunemente chiamato orecchio e che ci aiuta a stabilire da dove proviene un suono, segue il canale uditivo e infine la membrana del timpano. Quando i suoni arrivano alla membrana, questa li traduce in vibrazioni che vengono trasmesse all’orecchio medio.

Orecchio medio
In appena un centimetro quadrato di spazio l’orecchio medio contiene i tre più piccoli ossicini del corpo umano: martello, incudine e staffa. I loro movimenti, provocati dal timpano, sono amplificati venti volte e trasmettono così all’orecchio interno tutta la sofisticata ricchezza dei suoni, da quelli singoli a quelli di un’intera orchestra.

Orecchio interno
In una piccola struttura detta coclea o chiocciola hanno sede le cellule cigliate capaci di dividersi i compiti: alcune lavorano con i suoni forti, altre con i deboli. Le cellule cigliate sono responsabili di una nuova traduzione dei suoni, da vibrazioni a impulsi elettrici, che tramite le sottili fibre del nervo acustico arrivano al cervello, dove determinano la sensazione uditiva.

Un meccanismo complesso, dunque, per un bene prezioso che però può essere compromesso da diversi fattori, che è bene conoscere.
Il primo è l’età: l’ipoacusia è uno dei disturbi più comuni che accompagnano la terza età. Altra causa importante è il rumore: esposizione prolungate risultano molto dannose. Poi esiste una fattore ereditario: se in famiglia ci sono casi di ipoacusia, esistono molte probabilità che questa si trasmetta ai figli.Da non sottovalutare anche malattie come la scarlattina, la rosolia o la meningite. E ancora, malattie dovute a batteri o la semplice otite: se trascurate possono causare forme irreversibili di ipoacusia. Anche l’otosclerosi può influenzare negativamente l’efficienza uditiva. Infine, un abuso di farmaci, alcool e fumo possono svolgere un’azione nociva sull’udito.

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